Chiuse dal 24 ottobre 2020, palestre e piscine dovrebbero poter riaprire a presto con regole ben precise: prima gli sport individuali, poi quelli di gruppo, poi quelli di contatto. Distanziamento, soprattutto in acqua, e sanificazione costante. E’ quanto prevede il protocollo per la riapertura prodotto dal ministero dello Sport e validato dal Comitato tecnico scientifico, come riporta il Corriere. Ora toccherà al nuovo governo decidere quando e se farlo entrare in vigore. La scadenza naturale della chiusura di palestre, piscine e centri sportivi è fissata al 5 marzo, quando scadrà l’attuale dpcm, ma tutto dipenderà dalla linea del prossimo esecutivo.
In zona rossa si continuerebbe a poter fare attività fisica individualmente e all’aperto, mentre in zona arancione le palestre, piscine e centri sportivi potrebbero riaprire. Consentite le attività sportive di base individuali, anche nell’acqua, e quelle dilettantistiche non di squadra né di contatto. Mentre sono consentiti gli allenamenti per gli sport di contatto e di squadra solo se svolti individualmente. In zona gialla, invece, sono consentiti anche gli allenamenti per gli sport di contatto, di squadra e di base.
Nel documento del ministero dello Sport, firmato dal Cts, ci sono anche le regole da seguire in caso si procedesse alla riapertura di piscine, palestre e centri sportivi. La distanza durante l’attività fisica deve essere obbligatoriamente di almeno due metri, mentre in caso di sport in acqua la distanza aumenta ad almeno dieci metri. Sanificazione obbligatoria delle attrezzature dopo ogni utilizzo, se possibile bisogna usare il proprio tappetino personale. Gli indumenti non si possono poggiare in giro o negli spazi comuni, ma vanno messi dentro zaini e borse. Si beve da bottiglie personali o bicchieri monouso, obbligatorio gel all’ingresso e mascherina per i dipendenti. Vietate le docce (https://www.fanpage.it/politica/quando-riapriranno-piscine-e-palestre-protocollo-approvato-dal-cts-la-decisione-spetta-al-governo/).
La Redazione