Riflettori accesi sul comune di Fuscaldo in provincia di Cosenza. I deputati del Movimento 5 Stelle Dalila Nesci, Paolo Parentela, Francesco Sapia, Stefania Mammì, Elisabetta Maria Barbuto, Giuseppe D’ippolito, Anna Laura Orrico, Silvana Nappi e Carmelo Massimo Misiti hanno presentato alla Camera un’interrogazione scritta al ministro dell’Interno per promuovere d’urgenza l’accesso agli atti al Comune calabrese dopo le indagini condotte dalla Guardia di finanza già dal 2016 “a proposito della situazione emersa, definita pericolosa e caratterizzata dalla presenza di politici di peso, soci in affari di uomini che rappresentano pezzi autorevoli di famiglie della ’ndrangheta”.
Pesanti le accuse per cui i cinquestelle chiedono a Salvini “di intervenire per fare chiarezza sugli episodi di corruzione, tentata concussione, indebita induzione a dare o a promettere, peculato, turbative di gare pubbliche e di procedimenti di scelta dei contraenti della Pubblica amministrazione e falso ideologico che hanno coinvolto funzionari e Giunta del Comune di Fuscaldo. Urge sottolineare – si legge nel testo dell’interrogazione – che, in merito all’assessore Paolo Ercole Fuscaldo, si era già pronunciata la questura di Cosenza, tramite decreto del 26 maggio 2016, definendolo ‘persona fittiziamente interposta negli affari dei giochi e delle scommesse per conto di un’organizzazione criminale di tipo ’ndranghetistico’. Per tale motivo, la direzione centrale gestione tributi e monopolio giochi disponeva, il 6 ottobre 2018, attraverso il protocollo numero 0095604, la ‘decadenza della concessione cod. numero 4516 per la raccolta giochi pubblici di cui all’articolo 10, comma 9-octies, del decreto-legge 2 marzo 2012, n. 16 convertito con modificazioni dalla legge 26 aprile 2012, n. 44, rilasciata da una società, a far data dal 10 ottobre 2016’, nonché l’incameramento delle garanzie prestate a favore dell’Agenzia, ai sensi dell’articolo 23, comma 5, della convenzione di concessione”.
La Redazione