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Presunte infiltrazioni mafiose. Piantedosi avvia iter per scioglimento Comune di Bari. Decaro: “Firmato un atto di guerra”

A circa tre mesi dalle amministrative del capoluogo pugliese, il ministro Piantedosi ha comunicato telefonicamente al sindaco Antonio Decaro che è stata nominata la commissione di accesso finalizzata a verificare una ipotesi di scioglimento del Comune. “Oggi è stato firmato un atto di guerra nei confronti della città di Bari”. Ha scritto sui social il primo cittadino barese, spiegando la vicenda in un lungo post: .

“Incuranti delle parole del Procuratore distrettuale antimafia – accusa Decaro – che in conferenza stampa ha detto testualmente: ‘l’amministrazione comunale di Bari in questi anni ha saputo rispondere alla criminalità organizzata’, gli stessi soggetti che nel 2019 hanno portato in Consiglio Comunale due consiglieri arrestati per voto di scambio, ora spingono per lo scioglimento di un grande capoluogo di regione, evento mai successo in Italia, nemmeno ai tempi dell’inchiesta su Mafia Capitale”. “È un atto gravissimo – prosegue Decaro – che mira a sabotare il corso regolare della vita democratica della città di Bari, proprio, guarda caso, alla vigilia delle elezioni. Elezioni che il centrodestra a Bari perde da vent’anni consecutivamente. Per le quali stenta a trovare un candidato e che stavolta vuole vincere truccando la partita”. Decaro ha annunciato di aver già trasmesso ieri al prefetto un “voluminoso dossier composto da 23 fascicoli e migliaia di pagine sull’attività del Comune contro la criminalità organizzata. È evidente, vista la rapidità con cui è giunta la notizia della nomina della commissione, che nessuno si è curato di leggere quelle carte. Si tratta di una vicenda vergognosa e gravissima, che va contro la città, contro i cittadini perbene, contro il sindaco. A questa aggressione io mi opporrò con tutto me stesso, come mi sono opposto ai mafiosi di questa città” promette il sindaco.

Decaro infine ha scritto: “Fosse l’ultimo atto della mia esperienza politica. Non starò zitto. Non assisterò in silenzio a questa operazione di inversione della verità e di distruzione della reputazione di una amministrazione sana e di una intera città”.

La Redazione

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