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Niklas Lindahl (LeoVegas) soddisfatto delle linee guida Agcom sul divieto di pubblicità


Si dice soddisfatto Niklas Lindahl, country manager di LeoVegas, colosso svedese di giochi online delle linee guida Agcom sul divieto di pubblicità ai giochi contemplato dal decreto Dignità.
Il manager si riferisce nello specifico alla delibera che accompagna le linee guida in cui si legge: “Sono consentite le mere comunicazioni che mantengano un’esclusiva finalità descrittiva, informativa ed identificativa dell’offerta di gioco legale, funzionale a consentire una scelta di gioco consapevole e con un’interpretazione sistematica della disciplina dell’offerta di gioco a pagamento che l’ordinamento fa oggetto di specifico regime concessorio ed assoggetta a precisi obblighi informativi”.
Si tratta di un punto centrale che LeoVegas aveva espresso al Governo nel contestare i pericoli sulla diffusione del gioco illegale insiti nel decreto.

“Siamo soddisfatti per l’apertura dimostrata da Agcom nel fare chiarezza sull’applicazione del divieto di pubblicità sui giochi inserito nel decreto Dignità – ha commentato Lindahl – È una mossa provvidenziale che ha ricevuto anche il plauso del ministero dell’Economia. La prossima mossa deve essere quella di invitare il Governo ad attenuare il divieto di pubblicità, i cui effetti rischiavano di oscurare le piattaforme online che da anni operano insieme all’Agenzia dei monopoli e delle dogane per il contrasto del gioco illegale e la diffusione del gioco responsabile. La limitazione pubblicitaria sui motori di ricerca e sui media rischiava di provocare il ritorno verso il gioco illegale. Società come LeoVegas lavorano da anni per la elaborazione e implementazione di test di autovalutazione del rischio patologico e algoritmi di supporto ai clienti, strumenti a disposizione dei consumatori noti solo agli esperti di settore. Per questo l’Agcom è scesa in campo in maniera forte e precisa. Il decreto Dignità, così concepito, rischiava di essere una bomba ad orologeria non solo per il gambling, ma anche per la comunicazione, lo sport, il giornalismo e l’economia italiana. L’auspicio è che si possa comunque rivedere la legge, andando sempre più nella direzione tracciata dalle linee guida dell’Agcom nella difesa del consumatore dal gioco illegale”, conclude Lindahl.

La Redazione

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