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Belgio, gli operatori firmano il ‘Duty of Care Covenant’ per la prevenzione del gap

“L’istituto di ricerca Sciensano stima che circa lo 0,9% della popolazione sia incline alla dipendenza dal gioco. Questo è spesso accompagnato da problemi emotivi, relazionali e finanziari. In Belgio”. A dichiararlo è l’Associazione belga degli operatori di gioco (BAGO). Per questo la scorsa settimana sei operatori di gioco hanno firmato il Duty of Care Covenant con il quale si sono impegnati a sviluppare una politica che identifichi e prevenga più rapidamente comportamenti di gioco problematici. “Dopotutto, non si costruisce un’attività economica sostenibile sulla scia delle dipendenze”, ha affermato Damien Thiéry, segretario generale di BAGO.

Firmando il patto, i sei operatori si impegnano a sviluppare una politica di prevenzione basata su quattro pilastri: un sistema di rilevamento basato su algoritmi, intelligenza artificiale e criteri scientificamente fondati che individui comportamenti potenzialmente rischiosi; azioni o raccomandazioni a tutela del giocatore, come fornire informazioni sui rischi potenziali, proporre limiti volontari di deposito o esclusioni; istruzione e formazione del personale in modo che possa identificare potenziali problemi e intraprendere azioni appropriate; e condividere la politica di prevenzione con la Gaming Commission.

BAGO comprende gli operatori Ardent Group, Betfirst, Golden Palace, Napoleon, Star Casino e Kindred, che rappresentano circa il 70% del mercato belga del gioco d’azzardo privato. Nel frattempo, la nuova legislazione imporrà ai negozi di scommesse di effettuare controlli di identità a partire dal 1° dicembre. Questi controlli impediranno meglio che i minorenni o quelli presenti nel sistema informativo delle persone escluse (EPIS) effettuino scommesse. L’elenco EPIS ha lo scopo di aiutare a proteggere le persone con problemi di gioco d’azzardo.

La Redazione

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