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Breda, box caldissimi e poca acqua. La denuncia di Celin

Celin torna a denunciare la malagestione Coppiello dell’ippodromo Breda. Il portavoce del Comitato padovano contro il doping e la macellazione dei cavalli da corsa stigmatizza “il menefreghismo nei riguardi dei cavalli stanziali da parte del gestore pro tempore dell’ippodromo in oggetto, il “Gruppo Paolo Coppiello”. Con queste temperature, i cavalli ospitati (che sono per la maggior parte anziani!) non hanno la possibilità di avere un paddock a loro disposizione, nonostante gli ampi spazi inutilizzati all’interno delle scuderie, per questo i box (alcuni anche scarsamente arieggiati) che li ospitano, si trasformano in autentici forni. Inoltre, all’interno dei box non esistono degli abbeveratoi automatici dove i cavalli possano avere l’acqua sempre a disposizione, a seconda delle loro necessità, dal momento che in estate è vitale che ne bevano a litri! Con oltre 800 mila euro annui di sovvenzioni che il Breda riceve dal Ministero – incalza Celin – oltre agli incassi come centro di allenamento e la gestione in comodato gratuito da parte dei Coppiello, non mi si venga a dire che il gestore non possa investire poche migliaia di euro per venire incontro alle esigenze sopraccitate dei cavalli che gli garantiscono la “busta” paga a fine mese! Una cosa è certa: poter conoscere e apprezzare ciò che ci può regalare un cavallo, è impagabile e quelli che ci riescono possono considerarsi dei privilegiati,come sicuramente non potrà mai esserlo il sig. Paolo Coppiello”.

La Redazione

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