I cavalli da corsa degli ippodromi nelle zone rosse rischiano di diventare un costo insostenibile o addirittura di essere abbandonati a se stessi a causa dell’emergenza epidemiologica nazionale da Covid-19. A lanciare l’allarme è Sergio Celin, portavoce del Comitato padovano contro il doping e la macellazione dei cavalli da corsa. Colpito dalla crisi l’ippodromo Breda di Padova, in piena zona rossa che, “al pari di tutte le altre attività economiche – scrive Celin alla ministra Bellanova – risulta gravemente penalizzato (non si può entrare né uscire dalla provincia, secondo il provvedimento governativo per la tutela della salute pubblica); a maggior ragione che al suo interno trovano ospitalità decine di cavalli da corsa, indifesi, senza colpa alcuna e che non contagiano nessuno, ma che hanno necessità di cure ed assistenza quotidiana! Stiamo vivendo uno dei periodi più drammatici della storia dell’umanità intera, sotto il profilo sanitario ed economico e mai come in questo momento, l’essere umano si è dimostrato in tutta la sua fragilità e tutta la sua arroganza, ipocrisia, supponenza, invidia, cattiveria, egoismo, ecc., davanti ad un microscopico “virus”(il Coronavirus). Al contrario, i cavalli, sono l’unica certezza che abbiamo, continuano a vivere accanto a noi umani come se nulla fosse accaduto,ci aspettano sempre fiduciosi nei loro box e la loro più grande gioia è vederci e ricevere una carezza. Per questo, ministra Bellanova, prima che gli ippodromi possano trasformarsi in “mattatoi” a cielo aperto, dal momento che il Coronavirus sta creando ulteriori e gravissimi danni a tutta l’ippica (che già stava agonizzando) e prima che per molti pseudo proprietari il cavallo rischi di diventare un costo a perdere, sono a chiederLe (considerato che lo Stato fino ad oggi, grazie alle scommesse ippiche ci ha sempre guadagnato): che il Suo Ministero fornisca gratuitamente l’alimentazione e le necessarie cure e farmaci veterinari per tutti i cavalli stanziali negli ippodromi delle zone dichiarate ROSSE dal Suo Governo (vedi ippodromo Breda di Padova); che la mensa all’interno delle scuderie dell’ippodromo Breda venga riservata agli operatori ippici ad un prezzo simbolico di 1 euro a pasto (il resto sara’ integrato al gestore dal Suo Ministero,tramite un’apposita convenzione), non come accade tutt’oggi in cui si privilegiano persone estranee all’ippodromo; creare un’apposito paddok recintato all’interno del perimetro verde, oggi delimitato dalla pista di gara e del tutto inutilizzato, dove poter lasciare liberi tutti i cavalli stanziali delle scuderie dell’ippodromo in oggetto dal momento che, a causa della paralisi dell’attività agonistica, possano godere della tanto amata libertà, considerando poi il fatto che in natura il cavallo ama vivere in branco con i propri simili!”
La Redazione