Oltre 300mila euro di beni sequestrati dalla Direzione investigativa antimafia (Dia) ad un imprenditore di Castelvetrano, in provincia di Trapani attivo nel settore dei giochi e delle scommesse, indiziato di appartenere a Cosa nostra, ritenuto in stretti rapporti con Matteo Messina Denaro. Il decreto di sequestro di beni è stato emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Trapani, su proposta del direttore della Dia, generale Giuseppe Governale, e dal procuratore di Palermo, Francesco Lo Voi. Secondo quanto si legge in una nota diramata dalla Dia, “l’attività si basa sulle acquisizioni investigative dell’operazione ‘Anno zero’, svolta nel 2018, nel cui ambito furono eseguiti provvedimenti di fermo e decreti di sequestro emessi dalla Dda di Palermo nei confronti di numerosi affiliati a famiglie mafiose del mandamento di Castelvetrano (Tp), fra i quali il cognato del latitante Matteo Messina Denaro, accusati di concorso esterno e partecipazione in associazione di tipo mafioso.
Le indagini, suffragate anche dalle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, dimostrarono come l’espansione, nella Sicilia occidentale, delle agenzie di scommesse affiliate a siti di gioco online (illeciti) sponsorizzati dall’imprenditore, fosse strettamente correlata alla sua interazione con il citato sodalizio”.
L’odierno provvedimento, “scaturito da accertamenti patrimoniali svolti dalla Dia, che hanno disvelato una netta sperequazione fra i redditi dichiarati e gli investimenti sostenuti dall’uomo per l’attività d’impresa, ha riguardato: quote e intero compendio aziendale di 2 società di capitali ed 1 ditta individuale (con sedi a Palermo e a Castelvetrano) operanti nel settore della ristorazione e nei servizi informatici di gestione di sale giochi e scommesse; un appartamento, un appezzamento di terreno ed un fabbricato in corso di costruzione a Castelvetrano; diverse autovetture e motocicli; 4 conti correnti bancari, 1 polizza, depositi e rapporti con istituti di credito”.
La Redazione