La giunta regionale del Lazio ha deciso di prorogare di 12 mesi l’entrata in vigore della legge che introduce per le sale da gioco il distanziometro di 500 metri dai luoghi sensibili. Nei giorni scorsi i sindacati delle aziende di gioco del territorio avevano palesato ai rappresentanti della Regione la situazione drammatica del comparto, fermo da un anno per l’emergenza Covid e ulteriormente vessato dalla legge regionale.
Ora gli esercenti che gestiscono apparecchi da gioco collocati all’interno di esercizi pubblici commerciali o di sale da gioco nel Lazio avranno altri 12 mesi di tempo per adeguarsi “anche attraverso la rimozione degli apparecchi stessi, in coerenza con quanto stabilito nell’intesa sancita dalla Conferenza unificata del 7 settembre 2017”. È quanto prevede la proposta di legge regionale recante “Disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale 2021 e modificazioni di leggi regionali” della Giunta regionale del Lazio, che deve essere discussa in Consiglio.
Il cosiddetto “Collegato” interviene a modificare la legge regionale del 2013 che dava agli operatori 18 mesi di tempo per adeguarsi alla legge e valeva anche per sale e apparecchi da gioco già attivi: il termine sarebbe quindi scaduto ad agosto ma, con la proroga di altri 12 mesi, slitta fino ad agosto 2022, in attesa di un riordino complessivo del comparto a livello nazionale. Senza una modifica, i giochi sarebbero “espulsi” dal 97% del territorio regionale, con almeno 7mila posti di lavoro a rischio.
Soddisfatta la presidente della commissione Attività produttive e sviluppo economico del Consiglio regionale del Lazio Marietta Tidei (Italia Viva) che ha dichiarato: “Bene la decisione della Giunta regionale di prorogare di dodici mesi l’entrata in vigore della legge che introduce per le sale da gioco il distanziamento dai ‘luoghi sensibili’. Ho avuto modo di sollecitare più volte un intervento in tal senso, necessario dopo l’anno di pandemia che ha messo in ginocchio il settore dei giochi: introdurre subito il distanziometro avrebbe causato un altro duro colpo al settore, oltre a spalancare le porte all’illegalità. Questa decisione si va inserire in un contesto più ampio, dove il ruolo della Regione, in quanto istituzione, deve essere quello di aiuto ai giocatori con disturbi da gioco e patologie, ma anche di sostegno concreto alle migliaia di lavoratori di questo comparto che rischiano di essere licenziati e soprattutto di contrasto alle mafie che stanno provando ad entrare da ogni angolo delle nostre città. Con la proroga abbiamo la possibilità di lavorare tenendo insieme tutte le esigenze e aprendo una nuova stagione anche in questo settore non lasciando nessuno indietro. Auspico ora che la decisione assunta dalla Giunta possa avere un iter spedito in Consiglio”.
La Redazione