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Operazione “Cesare”: 23 indagati per associazione mafiosa, corse clandestine e scommesse illegali

Chiuse le indagini dell’operazione “Cesare” sui nuovi assetti del clan Galli di Giostra, tra i cui interessi figuravano anche le corse clandestine di cavalli. Il blitz dei carabinieri del comando provinciale di Messina era scattato a novembre 2020. A conclusione delle indagini sono 23 gli indagati destinatari dell’avviso inviato dai sostituti procuratori della Direzione distrettuale antimafia di Messina, Liliana Todaro e Antonella Fradà. Tra i reati contestati, quelli per associazione mafiosa e organizzazione di corse clandestine di cavalli con scommesse illecite. Il gruppo, secondo l’accusa, gestiva il business delle scommesse illecite sulle corse clandestine di cavalli che si svolgevano di notte sulle strade cittadine. Le competizioni erano organizzate anche nel catanese grazie ai contatti con esponenti della criminalità organizzata catanese e messinese vicina al clan Santapaola.

L’operazione “Cesare” risale all’11 novembre 2020 (http://www.strettoweb.com/2020/11/messina-operazione-cesare-mafia-droga-corse-clandestine-cavalli-arresti-video-dettagli/1087089/) quando “i Carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno dato esecuzione ad ordinanze applicative di misure cautelari personali e reali, emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Messina, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Messina, nei confronti di 33 persone ritenute responsabili – a vario titolo – dei reati di associazione di tipo mafioso, corse clandestine di cavalli, scommesse clandestine su competizioni sportive non autorizzate, maltrattamento di animali, trasferimento fraudolento di valori, estorsione, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, spaccio di sostanze stupefacenti.  L’operazione ha consentito di disarticolare un gruppo criminale facente capo alla famiglia mafiosa messinese denominata “clan Galli”, e di individuare una rete di distribuzione di sostanze stupefacenti operante in vari quartieri della città dello Stretto. L’indagine ha documentato il controllo che il gruppo mafioso esercitava sul proficuo business delle scommesse illecite sulle corse clandestine di cavalli, effettuate nel messinese in orario notturno su strade urbane ed extraurbane, illecitamente chiuse al traffico veicolare da gruppi di giovani a bordo di scooter e motocicli, appositamente reclutati per consentire il passaggio indisturbato dei calesse trainati dai cavalli in gara. Inoltre, il sodalizio mafioso messinese si rapportava al “clan Santapaola” di Catania per regolare i rapporti e le controversie riguardanti le gare clandestine tra scuderie messinesi e catanesi, effettuate nei territori di confine tra le due province”.

La Redazione

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