Prosegue il processo antimafia “Final Blow”. Presso l’aula bunker di “Borgo San Nicola”, dinanzi al gup Giulia Proto, si è tenuta la requisitoria del pm Giovanna Cannarile della Dda, relativa al maxi processo con rito abbreviato, che ha portato a numerosi arresti di elementi dei clan leccesi Pepe e Briganti, ma che ha riguardato anche aree del Nord Salento e di Nardò e Galatone (http://cifonenews.comma3.com/operazione-final-blow-altri-10-imputati-patteggiano/). Come riporta Jamma sono stati chiesti “quasi 500 anni come condanna per oltre 40 imputati”.
Le accuse, contestate a vario titolo, sono di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, violazione della legge sulle armi, associazione finalizzata al traffico di droga ed esercizio aggravato e partecipazione al gioco d’azzardo.
“Precisamente sono 488 gli anni di condanna totali richiesti in aula bunker, nel processo con rito abbreviato alla maggioranza degli imputati che hanno scelto di essere giudicati con questa formula. Altre 20 persone hanno patteggiato la pena nei mesi scorsi e in tre saranno processati con rito ordinario. In particolare per quanto riguarda il gioco le indagini hanno consentito di acquisire chiari elementi relativi all’interesse del clan nella gestione delle cosiddette “bische clandestine”, acquisendo il 40% degli introiti, nonché il tentativo, da parte del reggente, di condizionare, in suo favore, addirittura i risultati di giochi gestiti dal monopolio di stato cercando attraverso pressioni di ottenere agevolazioni nelle vincite per gli appartenenti al clan ed i loro familiari”.
La Redazione