Il Consiglio di Stato ha confermato la chiusura di una sala scommesse a Castelfranco Emilia, in provincia di Modena, perchè non rispettava la distanza minima dai luoghi sensibili. I giudici hanno respinto il ricorso dell’operatore di gioco contro l’Unione Comuni di Sorbara, il Comune di Castelfranco Emilia (MO), il Ministero dell’interno, la Regione Emilia Romagna, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e la Questura di Modena, in cui si chiedeva l’annullamento della sentenza del Tar Emilia Romagna.
Per i giudici “considerato che, ad un esame proprio della sede cautelare, il ricorso non risulta assistito dai richiesti requisiti del fumus boni iuris e del periculum in mora per la concessione della misura cautelare; rilevato, in particolare, che per poter fruire della proroga risulta necessario reperire un nuovo locale e che, al riguardo, nessuna concreta attività è stata documentata dall’appellante per la fattiva ricerca di esso; rilevato, peraltro, che, da quanto emerso nel corso del giudizio, nel comune di Castelfranco Emilia sono presenti altri due esercizi autorizzati ex artt. 86 e 88 TULPS posti a una distanza superiore a 500 metri da luoghi sensibili; (…) il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quarta) respinge l’istanza cautelare. Condanna l’appellante al pagamento delle spese della presente fase cautelare, nella misura di euro 2.000,00 (duemila/00) in favore di ciascuna delle parti costituite (la Regione Emilia Romagna, l’Unione Comuni di Sorbara e l’Amministrazione statale), oltre accessori di legge se dovuti”.
La Redazione