“A Livorno le giocate alle slot nel 2016 e 2017 si sono attestate su una media di 85 milioni di euro annui e 65 per le Vlt (fonte portale Gedi ‘L’Italia delle slot’) e tenuto conto che per le sole slot il giocatore ha la certezza di vincere il 70 percento degli 85 milioni,ovvero 59,5 milioni, si produce perciò una perdita reale di 25,5 milioni. Ben lontana dai 200 milioni evidenziati dall’assessore.
È fin troppo chiaro che il dato citato è irreale e sovradimensionato e per non commettere questi errori, sarebbe sufficiente avvalersi del ‘Libro blu’ di AdM, scaricabile e consultabile, che riporta fedelmente i dati sulla raccolta di ogni singolo gioco”. E’ la dura critica di Luca Pasquini, presidente Sapar Toscana, all’assessore al Commercio del Comune di Livorno, Paola Baldari, la quale “ha snocciolato dati che fanno riferimento ai soli volumi di gioco di Awp e Vlt, tralasciando il dato sulla reale perdita di denaro ma soprattutto quello relativo a tutte le altre offerte di gioco. Mi duole ricordare all’assessore che negli incontri avuti durante la stesura del regolamento comunale (successivamente bocciato dal Tar di Firenze per carenza di istruttoria) Sapar aveva chiaramente spiegato, dati alla mano, quale fosse la reale entità della perdita”.
È fin troppo chiaro che il dato citato è irreale e sovradimensionato e per non commettere questi errori, sarebbe sufficiente avvalersi del ‘Libro blu’ di AdM, scaricabile e consultabile, che riporta fedelmente i dati sulla raccolta di ogni singolo gioco”. E’ la dura critica di Luca Pasquini, presidente Sapar Toscana, all’assessore al Commercio del Comune di Livorno, Paola Baldari, la quale “ha snocciolato dati che fanno riferimento ai soli volumi di gioco di Awp e Vlt, tralasciando il dato sulla reale perdita di denaro ma soprattutto quello relativo a tutte le altre offerte di gioco. Mi duole ricordare all’assessore che negli incontri avuti durante la stesura del regolamento comunale (successivamente bocciato dal Tar di Firenze per carenza di istruttoria) Sapar aveva chiaramente spiegato, dati alla mano, quale fosse la reale entità della perdita”.
Proprio non ci sta Pasquini che ha aggiunto: “Ancora una volta ci troviamo a contestare l’uso arbitrario e speculativo dei dati relativi agli apparecchi da intrattenimento con vincita in denaro.
A Baldari, come a tutta la Giunta comunale, sindaco compreso, vorrei dire che colpire e limitare una sola offerta di gioco produce due risultanze: spostare il giocatore verso altre proposte, compreso l’illegale; aprire il territorio alle piattaforme illegali, sia terrestri che online che sono fuori dal controllo di AdM. È inoltre fondamentale sapere che una norma di legge (decreto riduzione) ha imposto, proprio per tutelare il cittadino, la riduzione con conseguente distruzione, del 35 percento del parco slot presente sul territorio nazionale, anticipando e agevolando eventuali provvedimenti delle amministrazioni locali.
Dal 15 giugno sul territorio comunale livornese sono presenti 950 apparecchi contro i 1472 precedentemente installati, mentre le Vlt sono rimaste inalterate o addirittura incrementate. Il gioco illegale sottrae legalità, risorse allo Stato, sicurezza agli utenti e certezza di vincita”.
E ancora “Tanto per snocciolare un po di dati: la slot è l’unico gioco a costo partita imposto e limitato ad 1 euro, unico con vincita minima garantita, 70 percento, verificabile e dimostrabile con un semplice controllo informatico e rappresenta a fronte del 25 percento del giocato annuo, il 47 percento del gettito erariale complessivo che sfiora gli 11 miliardi di euro. Sapar Toscana, per voce di Raffaele Curcio e del sottoscritto, ha sempre difeso gli apparecchi proprio per i motivi appena citati ma soprattutto perché sono gestiti e distribuiti da professionisti abilitati da AdM, professionisti che operano per conto dello Stato svolgendo una professione legale al pari di chi vende gratta e vinci, lotto superenalotto ecc.
Dal 15 giugno sul territorio comunale livornese sono presenti 950 apparecchi contro i 1472 precedentemente installati, mentre le Vlt sono rimaste inalterate o addirittura incrementate. Il gioco illegale sottrae legalità, risorse allo Stato, sicurezza agli utenti e certezza di vincita”.
E ancora “Tanto per snocciolare un po di dati: la slot è l’unico gioco a costo partita imposto e limitato ad 1 euro, unico con vincita minima garantita, 70 percento, verificabile e dimostrabile con un semplice controllo informatico e rappresenta a fronte del 25 percento del giocato annuo, il 47 percento del gettito erariale complessivo che sfiora gli 11 miliardi di euro. Sapar Toscana, per voce di Raffaele Curcio e del sottoscritto, ha sempre difeso gli apparecchi proprio per i motivi appena citati ma soprattutto perché sono gestiti e distribuiti da professionisti abilitati da AdM, professionisti che operano per conto dello Stato svolgendo una professione legale al pari di chi vende gratta e vinci, lotto superenalotto ecc.
La battaglia contro il gioco d’azzardo patologico – ha concluso Pasquini – non si combatte con le limitazioni per le sole slot, mettendo distanziometri e orari, perché ognuno di noi possiede almeno uno smartphone che è svincolato dalle restrizioni comunali e ci permette di giocare ovunque e a qualsiasi ora.
Le autorità comunali, più del proibizionismo devono farsi carico di educare al gioco i propri cittadini, soprattutto i giovanissimi. Come sempre, ci troviamo di fronte ad una discriminazione per partito preso finalizzata ad una propaganda politico-popolare, nascondendo ai propri occhi la portata della distribuzione e delle giocate di tutte le altre offerte di gioco”, conclude il presidente della delegazione Sapar Toscana”.
Le autorità comunali, più del proibizionismo devono farsi carico di educare al gioco i propri cittadini, soprattutto i giovanissimi. Come sempre, ci troviamo di fronte ad una discriminazione per partito preso finalizzata ad una propaganda politico-popolare, nascondendo ai propri occhi la portata della distribuzione e delle giocate di tutte le altre offerte di gioco”, conclude il presidente della delegazione Sapar Toscana”.
D. Pellegrino
