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Rapporto Edit: gli adolescenti toscani giocano poco d’azzardo

Positivo il quinto Rapporto Edit (Epidemiologia dei Determinanti dell’Infortunistica stradale in Toscana)per quanto riguarda il gioco d’azzardo: ““Rispetto al quadro nazionale, il gioco d’azzardo praticato dagli adolescenti toscani non sembra assumere scenari particolarmente diversi o critici“.
Lo studio, ideato e realizzato dall’Agenzia Regionale di Sanità (Ars) a partire dal 2005, con cadenza triennale, indaga sui comportamenti alla guida e gli stili di vita a rischio in un campione di circa 6.800 studenti di oltre 80 istituti scolastici toscani.
Le rilevazioni dei dati sono state svolte su campioni rappresentativi dei giovani che frequentano gli istituti di istruzione secondaria di secondo grado della Toscana (età compresa tra i 14 e i 19 anni), per rilevare gli aspetti degli stili di vita che li espongono ai più gravi rischi per l’incolumità personale.

“Rispetto a quanto osservato – si legge sul rapporto – per gli altri comportamenti a rischio (alcol, tabacco, sostanze, etc.), non è stata riscontrata alcuna tendenza da parte delle ragazze alla convergenza nei comportamenti dei due generi. Inoltre, sebbene il coinvolgimento degli adolescenti nel gioco d’azzardo sia consistente e vista anche la quota di ragazzi minorenni coinvolti, l’andamento in diminuzione e peraltro in controtendenza rispetto al resto della popolazione rappresenta un dato importante […].  Ad oggi non sappiamo se questo sia il risultato delle campagne e degli interventi di prevenzione attuati per frenare questo fenomeno. Tuttavia, a causa della sua estrema capillarità ed eterogeneità per tipologie e contesti di gioco, permane la difficoltà nel monitorare questo comportamento, specialmente in quelle fette di popolazione costantemente connesse come accade per la fascia adolescenziale”, sottolinea ancora il Rapporto Edit.

“I risultati dello studio Edit – dice l’assessore al Diritto alla salute, al sociale e allo sport Stefania Saccardi – ci sono di grande aiuto per analizzare e conoscere meglio la realtà degli adolescenti toscani, e quindi mettere a punto politiche e strategie sempre più mirate, rivolte alla loro salute fisica e psichica”.
La Redazione

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